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sreda, 05.10.2022 17:10

Dante e la poesia

A settecento dalla morte di Dante Alighieri, il simbolo della letteratura italiana e padre della lingua, continuiamo a cercare nei versi della sua Divina Commedia qualcosa di indefinibile e inafferrabile che ci aiuti a sentirci meno soli e più umani. Questo il potere della poesia che attraverso i secoli ci consegna preziose conoscenza, prima di tutto nel considerar la nostra “umana semenza: fatti non foste a vivere come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. Grazie alle competenze femminili di Valentina Petaros, filologa e dantista, Nives Zudič Antonič, italianista, e Suzana Todorović, dialettologa, ripercorreremo le orme di Dante in Istria e i suoi legami con queste terre tra Isola e il castello di Duino, l'arena di Pola e la grotta di San Servolo. Al tempo stesso, come un filo rosso un'altra riflessione percorre il documentario: il ruolo della poesia nella società grazie a uno dei più importanti lirici istriani, il rovignese Ligio Zanini, e lo scrittore e poeta Luigi Nacci. Nell’intreccio tra passato e presente, il viaggio nelle profondità dell’animo umano si concluderà con un altro grande estimatore di Dante, Pier Paolo Pasolini che trovò la sua voce letteraria nell’eredità dantesca, ma soprattutto nell’uso della sua lingua madre per la poesia, il friulano. Sedemsto let od smrti Danteja Alighierija, simbola italijanske književnosti in očeta italijanskega jezika, poskušamo poiskati v verzih njegove Božanske komedije karkoli nedefiniranega, kar bi nam pomagalo počutiti se manj osamljene in bolj človeške. To je moč poezije, ki nam skozi stoletja daruje dragoceno znanje. Zahvaljujoč znanju filologinje in skrbne poznavalke Dantejevega dela Valentine Petaros, italijanistke Nives Zudič Antonič in dialektologinje Suzane Todorovič, bomo sledili Dantejevi poti skozi Istro in njegovim vezem s teritorijem med Izolo in dvorcem v Devinu, Areno v Puli ter Sveto jamo. Istočasno skozi dokumentarec Dante in poezija kot rdeča nit potuje še ena refleksija: vloga poezije v družbi skozi delo enega najpomembnejših istrskih pesnikov Ligia Zaninija ter pisatelja in tržaškega pesnika Luigija Naccija. Skozi prelivanje med preteklostjo in sedanjostjo se bo pot v globine človeške duše zaključila pri velikem oboževalcu Danteja Alighierija, Pier Paolu Pasoliniju, ki je svoj književni jezik našel v Dantejevi zapuščini predvsem pa v uporabi materinščine, furlanskega narečja.A settecento dalla morte di Dante Alighieri, il simbolo della letteratura italiana e padre della lingua, continuiamo a cercare nei versi della sua Divina Commedia qualcosa di indefinibile e inafferrabile che ci aiuti a sentirci meno soli e più umani. Questo il potere della poesia che attraverso i secoli ci consegna preziose conoscenza, prima di tutto nel considerar la nostra “umana semenza: fatti non foste a vivere come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. Grazie alle competenze femminili di Valentina Petaros, filologa e dantista, Nives Zudič Antonič, italianista, e Suzana Todorović, dialettologa, ripercorreremo le orme di Dante in Istria e i suoi legami con queste terre tra Isola e il castello di Duino, l'arena di Pola e la grotta di San Servolo. Al tempo stesso, come un filo rosso un'altra riflessione percorre il documentario: il ruolo della poesia nella società grazie a uno dei più importanti lirici istriani, il rovignese Ligio Zanini, e lo scrittore e poeta Luigi Nacci. Nell’intreccio tra passato e presente, il viaggio nelle profondità dell’animo umano si concluderà con un altro grande estimatore di Dante, Pier Paolo Pasolini che trovò la sua voce letteraria nell’eredità dantesca, ma soprattutto nell’uso della sua lingua madre per la poesia, il friulano.


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